Radon. L’Europa striglia l’Italia: e questa volta per una buona ragione.
Che siamo in ritardo di un anno rispetto alla scadenza per il recepimento della Direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio si sa!
E ciò ha comportato il deferimento alla Corte di giustizia europea per carenze nella gestione sicura delle sostanze nucleari (tra cui il Radon).
Ora la Commissione europea ha inviato all’Italia un parere motivato per chiedere di trasporre nel proprio ordinamento le nuove norme.
L’Italia è così entrata nel secondo stadio della procedura di infrazione.
Il nostro Paese ha ora 2 mesi per rispondere alla Commissione Ue. In caso contrario, potrebbe essere deferita alla Corte di Giustizia.
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Articolo su La Gazzetta del Mezzogiorno