Abbiamo già scritto in merito al parere motivato che la Commissione Europea ha inviato all’Italia il 24 gennaio scorso, chiedendo il recepimento della direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio.
Tale Direttiva stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti (Radon incluso). Protezione significa conoscere e misurare il Radon per poterlo bonificare ed eliminare il problema.
L’Italia ha due mesi per rispondere al parere motivato e comunicare le sue misure di recepimento, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’UE.
A sollecitare il governo anche il senatore Francesco CASTIELLO, il quale durante la seduta del 12 febbraio 2019, ha chiesto ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute in tema di rischio Radon:
- se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della elevatissima pericolosità di questo inquinante;
- se ritengano che la popolazione sia stata adeguatamente informata sui rischi correlati e sulle azioni di bonifica e quali iniziative di informazione siano state attuate;
- quali iniziative siano state assunte per affrontare il problema della esposizione al radon;
- se esista una precisa geolocalizzazione delle zone a maggiore concentrazione;
- quali siano le attività attualmente in essere al fine di proteggere la popolazione da tale gas;
- quali siano i motivi del mancato recepimento della direttiva.
Su quest’ultimo punto, anche i professionisti di Niton si stanno chiedendo quali siano i motivi di tanto ritardo (ricordiamo che il Radon è la causa di circa 3200 motri all’anno solo in Italia, secondo quanto accertato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Istituto Superiore di Sanità italiano).
Abbiamo allore deciso di mettere in evidenza, sul nostro sito Niton – Specialisti del Radon, un cronometro che registra il ritardo dell’Italia rispetto all’obbligo di recepimento della direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio.
Chi è il senatore Francesco CASTIELLO
l’interrogazione del senatore Francesco CASTIELLO